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EPIFANIA

EPIFANIA

La ricorrenza che chiude le feste natalizie. Scopriamo come si festeggia l’Epifania nel mondo.

Come si festeggia l’epifania nel mondo

L’Epifania, il cui nome significa manifestazione, apparizione, rivelazione, è una tra le più importanti ricorrenze della tradizione religiosa cristiana e chiude il periodo delle festività natalizie.

Infatti il detto popolare recita: “L’Epifania tutte le feste si porta via”.

Cade dodici giorni dopo il Natale, quindi il 6 gennaio per le Chiese occidentali che seguono il calendario gregoriano e il 19 gennaio per le Chiese orientali che seguono il calendario giuliano.

Cosa si festeggia in questo giorno? Nel giorno dell’Epifania i cristiani celebrano la prima manifestazione di Gesù, figlio di Dio, all’umanità quando alla sua nascita arrivarono a fargli visita da oriente tre re: i Re Magi Melchiorre, Gaspare e Baldassarre.

Tradizione vuole che mentre cercavano la strada per raggiungere Gesù, i Re Magi chiesero indicazioni a una vecchietta che però si rifiutò di accompagnarli; in seguito la vecchietta si pentì di non essere andata con loro e cercò di raggiungerli senza successo, portando con sé dei dolci da portare in dono al nuovo nato.

In Italia si usa ricordare la vecchietta attraverso la figura della Befana. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una scopa, la Befana vola a portare dolciumi ai bambini che si sono comportati bene e carbone a quelli che si sono comportati male.

I bambini appendono una calza vuota in casa nella speranza, il mattino seguente, di trovarla riempita con caramelle, cioccolatini e leccornie varie.

In Russia la Befana viene invece chiamata Babuschka e accompagna Padre Gelo (Babbo Natale) nel suo giro di consegna dei regali ai bambini.

Non sempre è la Befana a portare i doni e i dolci ai bimbi; infatti in molti Paesi, in particolare di tradizione spagnola, i bambini attendono l’arrivo dei Re Magi.

In Argentina i piccoli lasciano fuori di casa le scarpe, sperando di trovarle il giorno dopo piene di doni. Accanto alle scarpe depositano una ciotola con acqua per dissetare i cammelli dei tre re.

In Messico i bambini non scrivono la letterina a Babbo Natale, ma a Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Il 6 gennaio i messicani festeggiano in giro per le strade, dove sfilano carri decorati e maschere allegoriche in una grande atmosfera di festa, e mangiano un dolce chiamato “Rosca de Reyes”, un ciambellone ricoperto di zucchero e pezzi di frutta.

Anche in alcuni stati dell’Europa dell’Est sono i Magi a portare i regali ai bambini, e non la Befana.

Per esempio in Romania, dove i più piccoli, nell’attesa dell’arrivo dei tre re, vagano per le strade, bussando alle porte delle case per raccontare delle brevi storie in cambio di una moneta; oppure in Ungheria, dove i bambini si travestono da Melchiorre, Gaspare e Baldassarre e girano di casa in casa con un presepe.

In Islanda, invece, niente Befana o Re Magi: la tradizione vuole che il 6 gennaio si festeggino gli elfi che accompagnano l’ultimo dei tredici Babbi Natale (uno per ogni giorno di festività natalizia).

Per l’occasione si organizza una bellissima fiaccolata e sotto la luce di decine di fuochi d’artificio si accende un gigantesco falò che con l’Epifania tutte le feste si porta via.

 

 

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