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Equinozio di primavera

Equinozio di primavera

Equinozio di primavera. Scopri tutte le storie e le curiosità a riguardo.

Le storie più curiose a riguardo dell’equinozio di primavera

Nel momento in cui notte e giorno sono uguali, in perfetto equilibrio, l’equinozio di primavera, luce e buio hanno la stessa durata e bene e male per un attimo si bilanciano. La primavera è alle porte, si celebra la stagione della rinascita: la natura si risveglia, il tepore si sostituisce al freddo, sbocciano i primi fiori colorati e i primi germogli. L’atmosfera si riempie di magia e le leggende e i riti che accompagnano questo momento magico dell’anno sono moltissimi. Scopriamo insieme le storie più belle.

Equinozio di primavera – fiutare la brezza

In Egitto l’arrivo della primavera, Sham el Nessim (fiutare il vento, la brezza), si festeggia da più di 4700 anni fa con l’obiettivo di propiziarsi un buon raccolto nei campi. Per celebrare il passaggio dalla morte (inverno) alla vita (primavera) si organizzavano riti e offerte di cibo (pesce salato, lattuga, cipolle, uova) per le divinità con la speranza di ingraziarsele. Oggi per festeggiare l’inizio della bella stagione si organizzano pic nic all’aria aperta con i propri cari per godere del primo tepore primaverile e per l’occasione si mangiano proprio quei cibi che una volta venivano offerti agli dei egizi.

Druidi a Stonhenge

Nella Piana di Salisbury, in Inghilterra, sorge il famoso complesso di megaliti di Stonhenge: enormi pietre milleniarie (monoliti e triliti), erette, disposte a cerchio, che regalano uno spettacolo imponente. Il perché sia stato costruito è ancora avvolto nel mistero. Secondo la leggenda era teatro di antiche cerimonie pagane del culto dei druidi. Durante il passaggio delle stagioni il sole fa capolino tra una pietra e l’altra illuminando l’altare al centro del complesso. Questo fenomeno attira ancora oggi druidi e pagani, che si ritrovano insieme la mattina presto per accogliere il Sole e l’arrivo della nuova stagione.

Un’ombra misteriosa nell’equinozio di primavera

In Messico, a Chichen Itzà, ogni anno nel giorno dell’equinozio di primavera si verifica un fenomeno misterioso: al sorgere del sole un’ombra si allunga lungo la scalinata di 91 gradini che termina, ai piedi della piramide precolombiana di El Castillo, con una testa di serpente, disegnando il corpo del rettile. Il momento rappresenta il ritorno del dio serpente piumato, Kukulkán, e per gli antichi Maya segnava il momento dell’arrivo della nuova stagione, scandendo i tempi dell’attività lavorativa nei campi o dell’attività di guerra.

La festa dei colori

In India, Nepal e zone limitrofe si festeggia la festa dei colori o Holi Fest, antica festa indù che celebra la vittoria del bene sul male all’avvicinarsi dell’equinozio di primavera. La vigilia della festa si è soliti accendere il Holika Dahan, un falò per bruciare il demone Holika. Il giorno successivo, sconfitto il male, è tempo di festa, e le strade si riempiono di colori, musica e danze.

Martisor

Non in tutti i Paesi si festeggia l’arrivo della primavera nel giorno di equinozio. In Romania, per esempio, si celebra l’arrivo della nuova stagione il 1 marzo. Durante la festa di Martisor si usa regalare un ciondolo portafortuna di cotone e seta bianco e rosso legato a un cordoncino a forma di otto; simbolo di buon auspicio e augurio di buona salute e fortuna per tutto l’anno, usanza vuole che protegga dagli spiriti maligni. Il 1 marzo si festeggia anche l’antica divinità capricciosa Dochia, che morì il 1 marzo per resuscitare il 9, giorno dell’equinozio di primavera nel vecchio calendario popolare.

Nel 2018 l’equinozio di primavera è previsto per il 20 marzo alle ore 16.15 UTC (in Italia alle ore 17:15) quando il Sole si trova allo zenit dell’equatore e giorno e notte saranno perfettamente uguali. In quel momento potremo dire addio all’inverno e accogliere, finalmente, l’arrivo della primavera, nella speranza che sia per tutti una stagione feconda.

 

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