DECRETO SICUREZZA: STOP ALLE TARGHE STRANIERE PER I RESIDENTI IN ITALIA
Cosa prevede il Decreto Sicurezza per le targhe straniere?
Il 28 novembre 2018 la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018, noto con il nome di Decreto Sicurezza. Tale disegno era già stato approvato dal Senato in data 7 novembre 2018. Pertanto il Decreto Sicurezza ora è legge a tutti gli effetti.
Cosa prevede il Decreto Sicurezza per le targhe straniere?
Il Decreto Sicurezza riguarda gli ambiti della protezione internazionale, dell’immigrazione e della sicurezza pubblica. Tra le disposizioni previste dal decreto alcune riguardano l’immatricolazione di veicoli stranieri.
Nello specifico, il Decreto Sicurezza stabilisce che è vietato, a chi ha residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero.
Prima di tale legge chi circolava con un veicolo con targa straniera in Italia e commetteva un’infrazione oppure non pagava il bollo o l’assicurazione aveva meno probabilità di essere multato perché, non essendo le targhe inserite nei principali database del settore, le multe non scattano in automatico, come invece accade per i veicoli con targa italiana.
Cosa si deve fare per mettersi in regola?
Il Decreto Sicurezza prevede che se il veicolo non è immatricolato in Italia, l’intestatario deve andare all’ufficio motorizzazione civile, consegnare il documento di circolazione e le targhe estere e richiedere il rilascio di un foglio di via e della relativa targa al fine di condurre il veicolo oltre i transiti di confine. L’ufficio motorizzazione civile provvederà a restituire le targhe e il documento di circolazione alle autorità competenti dello Stato che li ha rilasciati.
Cosa succede a chi non è in regola?
Il Decreto Sicurezza prevede sanzioni più severe rispetto a quelle previste fino prima della sua approvazione.
Infatti chi non si mette in regola viene immediatamente sanzionato con una multa di 712 euro e ha 6 mesi di tempo per regolarizzare la propria posizione; nel frattempo il veicolo viene tenuto in deposito. Nel caso in cui non dovesse mettere in regola il proprio veicolo entro i termini previsti dalla legge, il veicolo viene confiscato.
Fonti e approfondimenti:
http://www.camera.it/leg18/1132?shadow_primapagina=8264